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La scuola

INFORMAZIONI STORICHE

La scuola statale italiana di Addis Abeba ha iniziato la sua attività nel 1954 come scuola primaria per garantire l’istruzione all’allora numerosa comunità italiana presente nella capitale etiopica. In seguito è stata istituita la scuola media e, negli anni sessanta, l’Istituto Tecnico per geometri. Nel corso degli anni il numero degli italiani residenti è progressivamente diminuito pertanto si è modificata la provenienza dell’utenza: gli studenti italofoni sono diventati sempre meno numerosi mentre è aumentata la presenza di allievi etiopi che in questo momento sono oltre il 70% dei frequentanti. Queste trasformazioni hanno avuto delle conseguenze, sia rispetto alla funzione svolta dalla scuola dell’infanzia (oggi paritaria) per la preparazione degli studenti all’ingresso nella scuola dell’obbligo; sia rispetto all’articolazione dei corsi di istruzione secondaria. Negli anni novanta, accanto all’Istituto Tecnico per Geometri, sono stati fondati: l’Istituto Tecnico Commerciale e il Liceo Scientifico.

A partire dall’a.s. 2013/2014 la scuola secondaria di II grado funziona con i due indirizzi tecnici riformati di costruzioni, ambiente e territorio (ex Geometri) ed amministrazione, finanza e marketing (ex Ragioneria).

Dall’anno scolastico 2016/17 nella scuola sono presenti due curriculum:

  • Liceo delle Scienze Umane Sperimentale di durata quadriennale;
  • Istituto tecnico Costruzioni, Ambiente e Territorio.

I tre edifici che ospitano i tre ordini di scuola presenti, sono in funzione, nella sede attuale, dalla metà degli anni settanta e si trovano all’interno di un comprensorio che include anche l’Istituto Italiano di Cultura.

La presenza sempre più numerosa di studenti locali ha imposto di ripensare in modo approfondito i programmi e i curricoli. Questo processo ha creato un modello didattico che, pur essendo legato alla matrice culturale italiana, lascia spazio alle esigenze locali e alle specifiche richieste del governo etiopico. Tenendo conto che l’Etiopia ha bisogno di personale qualificato a livello intermedio e medio alto, nella scuola secondaria di secondo grado si sono preferiti corsi di studio a carattere tecnico che consentono ai diplomati sia l’inserimento immediato nel mondo del lavoro, sia il proseguimento degli studi presso le università etiopiche o di altri paesi. Nel corso degli anni novanta, è stato elaborato, d’intesa tra il Ministero della Pubblica Istruzione e il Ministero degli Affari Esteri, e con la collaborazione dell’IRRE Toscana, un progetto didattico, intitolato: “Il Sicomoro (Un percorso fra tradizione e innovazione nelle scuole italiane del Corno d’Africa)”. Il sicomoro è un grande albero che offre ombra e riparo, sotto le sue fronde, nella tradizione culturale di molti popoli africani, si sostava per conversare, discutere e imparare. Era un luogo dove i saggi si trattenevano per riflettere, prendere decisioni e trasmettere insegnamenti ai giovani. Non a caso nel cortile della scuola si erge un grande sicomoro, preesistente la costruzione degli edifici scolastici, testimone silente di un’epoca trascorsa, ma simbolo vivo di un progetto educativo necessariamente plurilingue e interculturale. Tra il governo italiano e quello etiopico sono stati sottoscritti degli accordi che regolano il funzionamento della scuola, il primo documento è l’Accordo di cooperazione culturale fra il governo della Repubblica Italiana e il Governo Imperiale Etiopico, stipulato il 5 aprile 1973 e confermato dal nuovo governo della Repubblica Democratica l’8 aprile 1997, l’ ultimo è “Il secondo programma esecutivo di collaborazione culturale tra la Repubblica Italiana e la Repubblica Federale di Etiopia per gli anni 2015-2019”. (In appendice al presente documento). Nel novembre del 2004 sono stati introdotti degli adeguamenti rispetto alle norme e ai piani di studio che, per gli studenti etiopi, prevedono: l’insegnamento della lingua amarica nella scuola primaria; l’insegnamento obbligatorio della lingua e cultura amarica nella scuola secondaria di primo e di secondo grado. Tali linee programmatiche sono state confermate nel “Secondo programma esecutivo di collaborazione culturale tra la Repubblica Italiana e la Repubblica Federale Democratica di Etiopia per gli anni 2015 – 2019” sottoscritto il 14 gennaio 2015.

Per queste ragioni, il sabato mattina si svolgono dei corsi preparatori riservati agli studenti di nazionalità etiope, parte in amarico e parte in inglese (Fisica, Chimica, Biologia e Matematica), finalizzati al conseguimento del diploma di Ottavo Grado, come previsto

dall’Ordinamento delle scuole statali locali. Nei programmi didattici di Storia e di Geografia del curricolo italiano sono inserite delle integrazioni riguardanti l’Etiopia.

Per gli studenti che non sono di nazionalità etiopica, sono previsti:

· nella scuola primaria, lo svolgimento di un corso di lingua e cultura amarica come lingua seconda (Amarico L2);

· nella scuola secondaria di I grado lo studio della lingua francese mentre nella secondaria di secondo grado lo svolgimento di attività di studio individuale o guidato.

Dal primo settembre 2011 i tre ordini di scuola (primaria, secondaria di primo e di secondo grado) costituiscono l’Istituto Statale Italiano Omnicomprensivo che include anche la scuola dell’infanzia paritaria. Questa integrazione, insieme all’introduzione dell’autonomia scolastica, facilita l’organicità dell’offerta di un curricolo nazionale italiano, dalla scuola dell’infanzia alla conclusione degli studi secondari con l’esame di stato, e permette di sviluppare un progetto armonico e sequenziale in continuità didattica e metodologica.

IL TERRITORIO E L’UTENZA

Poiché Addis Abeba è la sede continentale sia dell’ONU, sia dell’Unione Africana, in città esiste una vasta comunità internazionale, pertanto, fin dall’infanzia, gli studenti vivono in un contesto plurilingue e multiculturale particolarmente stimolante.

In Etiopia, oltre all’amarico e all’inglese, che sono le lingue ufficiali, sono parlate molte altre lingue: il tigrino, l’oromo, l’afar, il guraghe e l’arabo sono le più comuni e a volte sono parlate nell’ambito familiare di alcuni allievi. L’italiano viene usato prevalentemente nel contesto scolastico, mentre al di fuori della scuola la seconda lingua dominante, dopo l’amarico, è l’inglese. A causa di questa situazione si riscontra una grande disomogeneità nel livello di competenza linguistica e nella padronanza della lingua italiana che è lo strumento di organizzazione del pensiero e di comunicazione in tutte le attività proposte in ambito scolastico. Per questi motivi il P.T.O.F. è orientato alla realizzazione del curricolo scolastico italiano tenendo conto delle oggettive condizioni di partenza degli allievi.

La provenienza dell’utenza è differenziata, sia dal punto di vista socio-economico, sia culturale. La maggioranza degli allievi è di nazionalità etiopica e proviene da famiglie di classe media. I genitori svolgono attività impiegatizie, commerciali o imprenditoriali. La scelta che motiva l’iscrizione alla scuola italiana è data dall’adesione al progetto educativo proposto piuttosto che da legami preesistenti con la lingua e la cultura italiana. Gli studenti di nazionalità italiana sono, in maggior parte, nati e cresciuti in Etiopia, molto spesso da matrimoni misti e solo alcuni giungono da famiglie provenienti dall’Italia e temporaneamente presenti nella capitale per motivi di lavoro. Le famiglie di alcuni studenti si trovano in condizioni sociali ed economiche disagiate e la scuola sostiene, anche economicamente, il loro percorso di studio. L’utenza rispecchia la composizione religiosa dell’Etiopia costituita da cristiani ortodossi, cattolici, musulmani e da altre religioni minori. Si conferma la tendenza di tutti gli studenti diplomati ad accedere all’Università.

L’ANALISI DEI BISOGNI

Come già evidenziato, il principale elemento di riflessione è naturalmente costituito dall’essenziale requisito del possesso da parte degli alunni di padronanza della lingua italiana ad un livello adeguato a perseguire gli obiettivi didattici previsti nei diversi ordini di scuola. La lingua italiana è lingua veicolare e strumento di organizzazione per tutti gli apprendimenti, ma si riscontra una grande disomogeneità rispetto al possesso e al livello di competenza. Vi è una minoranza di alunni madrelingua italiani (3%), generalmente presenti transitoriamente in Etiopia. Una percentuale più elevata, ma comunque minoritaria (22%), è costituita da alunni di origine mista, con almeno un genitore italiano, ma non sempre continuativamente presente nella vita del bambino: quindi spesso questi ragazzi non sono esposti con intensità e continuità alla lingua italiana. La maggioranza degli alunni (72%) proviene da famiglie etiopiche, con scarsa esposizione alla lingua italiana al di fuori della scuola. Un residuale 3% di alunni appartiene ad altre nazionalità.

La necessità di perseguire le finalità didattiche previste per il curricolo italiano ha, quindi, come prerequisito l’esigenza di un continuo e progressivo consolidamento della lingua italiana per gli alunni etiopi, al fine di consentire la piena fruizione degli insegnamenti proposti e ridurre significativamente la

percentuale di insuccesso scolastico. Risulta pertanto fondamentale il conseguimento della migliore alfabetizzazione possibile in lingua italiana nelle fasi iniziali del percorso scolastico.

Nell’a.s. 2020/21, con l’arrivo di un cospicuo gruppo di insegnanti provenienti dalla Scuola di Asmara, il rapporto tra numero di docenti in servizio nella scuola primaria e numero di classi è aumentato, rendendo possibile nella scuola primaria di portare da 24 a 27 a settimana il numero delle ore di lezione curricolare e nella secondaria di primo grado la creazione di gruppi classe meno numerosi e mirati al recupero delle difficoltà individuali. La scuola sta mettendo in atto tutti i meccanismi organizzativi e didattici in proprio possesso per intervenire significativamente sui casi degli alunni in difficoltà, partendo dalla riflessione sul curricolo e dalla conseguente riorganizzazione dello stesso, anche attraverso un lavoro mirato ed individualizzato.

Dall’analisi della situazione oggettiva emerge tuttavia quale migliore strategia di intervento la necessità di aumentare quanto più possibile l’esposizione alla lingua italiana. É consequenziale la segnalazione dell’opportunità didattica della disponibilità di maggiori risorse professionali per prolungare il tempo scuola con un numero maggiore di ore da dedicare al curricolo italiano. Si ravvisa tale necessità anche sulla base delle richieste delle famiglie, che in numero consistente richiedono l’attivazione di attività extrascolastiche anche con finalità di recupero didattico.

Contemporaneamente la nostra scuola prosegue nella continua riflessione sul miglior utilizzo possibile delle risorse disponibili. Si ritiene utile consolidare ulteriormente in maniera sinergica il rapporto tra curricolo italiano e curricolo di lingua amarica, integrando contenuti riguardanti storia, cultura e geografia del paese ospitante in un progetto che preveda interscambio metodologico e didattico tra insegnanti italiani ed etiopici, con momenti di attività didattica comune.